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Selezione Ufficiale Premio Scenario 2021
produzione Cercamond Compagnia Teatrale e Piccola Città Teatro
con
Andrea Cioffi
Sara Guardascione
Luigi Leone
Vincenzo Castellone
da un'idea di Sara Guardascione
drammaturgia e regia Andrea Cioffi
musiche Emanuele Pontoni
scenografia Trisha Palma
costumi Rosario Martone
disegno luci Andrea Savoia
assistente alla regia Ilaria Fierro
foto di scena di Daniele Lazzarra
Sinossi
In un appartamento che è un mash-up tra lo stile sit-com americano e le case studenti di tutta
Italia, in cui convivono tre coinquilini trentenni (una coppia di lavoratori precari e uno specializzando in malattie infettive) è accaduto un “piccolo incidente”.
Un rider ha portato la consegna sbagliata e, per una disgraziata concomitanza di cause, non ha mai lasciato l’abitazione. Giace riverso al suolo, la testa fracassata dal souvenir di un viaggio in Egitto del padrone di casa. E pensare che era il suo primo giorno di lavoro presso la celebre azienda di food delivery Trust it…
In una serie di rewind, flashback e moviole, il nostro narratore-rider-nonpiùvivo illustrerà
come si sono svolti i fatti di quella giornata: ci racconterà di una generazione vittima della fretta, dell’odio social e dell’assenza di certezze, che rischia sempre di perdersi nella disperazione e di diventare inevitabile vittima se non rende sé stessa, a sua volta, carnefice.
Note di regia
Viviamo in un mondo che non risparmia nessuno.
La nostra generazione, quella dei millennial, i nati tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, ne è la più lampante testimonianza: perennemente under-qualcosa, sempre a correre dietro a lavori precari, con competenze e titoli di studio sempre meno riconosciuti, in una sfida costante contro la vita, all'ombra della generazione precedente.
Emblema di questa generazione schiacciata è il ruolo del rider.
Alcuni mesi fa assistevamo al surreale licenziamento di Sebastian Galassi, 26 anni, rider che ha perso il lavoro il giorno dopo aver perso la vita; licenziato da una App, da un algoritmo che lo ha ritenuto non abbastanza efficiente. Una tragedia. La tragedia del nostro tempo.
Per raccontarla abbiamo scelto il genere della black comedy, perché crediamo nel potere poetico, politico e catartico della risata.
La mission della nostra compagnia, quella di coniugare schemi e ispirazione classici a contemporaneità di temi e linguaggio, fa sì che i nostri personaggi, pur riconducibili al presente, attingano al nucleo dei tipi fissi (i due innamorati, il dottore, il servo) per poi essere
ricollocati in una commedia di situazione in cui scene e costumi strizzano l’occhio a serie tv come The big bang theory e How I met your mother.
Una commedia spietata, dunque, che non risparmia nessuno (più di un personaggio ci resterà secco), i cui protagonisti, forse, sono meno diversi da noi di quanto siamo pronti ad ammettere.
«Ridete di loro e non fate che si abbia a ridere di voi».
(Gl'innamorati, C. Goldoni)