Sara Guardascione | Alessandro Balletta e Sara Guardascione | Sara Guardascione e Andrea Cioffi |
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Sara Guardascione | Luigi Leone, Sara Guardascione e Gabriele Formato | Sara Guardascione e Alessandro Balletta |
Luigi Leone, Sara Guardascione e Gabriele Formato | Sara Guardascione | Andrea Cioffi e Sara Guardascione |
Alessandro Balletta | Sara Guardascione | Andrea Cioffi |
S.A. - Senso Artificiale
da un’idea di Andrea Cioffi e Sara Guardascione
Progetto vincitore del Premio di produzione Nuove Sensibilità 2.0 2019 - Teatro Pubblico Campano
Progetto in finale al Premio Pubblicazioni 2021 (in corso) - Teatro i di Milano
produzione Il Demiurgo srls e Teatro Pubblico Campano
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con
Alessandro Balletta
Andrea Cioffi
Gabriele Formato
Sara Guardascione
Luigi Leone
E la partecipazione vocale di Franco Nappi
drammaturgia e regia Andrea Cioffi
regista assistente Massimo de Matteo
assistente alla drammaturgia Daniele Acerra
musiche Emanuele Pontoni
scenografia Luca Serafino
consulente alla scenografia Luigi Ferrigno
costumi Rosario Martone
sartoria C.T.N. 75
proiezioni e videomapping Antonio Luongo
riprese videomapping Giuseppe Lubrano
disegno luci Marco Serra
grafica Francesco Mazzocca
direttore di scena Gaetano MIgliaccio
si ringraziano Théatre De Poche, Ex Asilo Filangieri, Salvatore Scotto D’Apollonia
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foto di scena di Lino Verdicchio
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Sinossi:
Un ingegnere ha appena creato una macchina particolare: Sofia.
Sofia è un androide con le sembianze di una donna, di una in particolare, che il dottore ha creato per riempire un vuoto d’empatia che sente, per avere di nuovo qualcuno da amare, dopo averlo perduto. Eppure non sembra soddisfatto. Sofia si rivela impreparata durante le prove tecniche che il dottore conduce in vista dell'importante conferenza che presenterà al mondo la sua invenzione. Sofia appare difettosa: risponde alle sue domande in maniera bizzarra, talvolta sembra poco più di un assistente vocale, talvolta sembra dotata di sentimenti.
Mentre Armando, il suo collaboratore, per venirne a capo si rapporta a Sofia come farebbe con una donna, il dottore si ostina a resettarla, ricomporla, finanche a mandarla in terapia di gruppo con altri elettrodomestici "ribelli", rifiutando di accettare la possibilità che il robot sfugga al suo totale controllo.
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Ma siamo sicuri che il bug che cerca il dottore sia nell’esecuzione del programma e non nella programmazione, o, forse, nel programmatore stesso?
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Note di regia:
In un’epoca in cui i rapporti umani sono sempre più legati al mondo virtuale, indagare quel sottile confine tra uomo e macchina, tanto esplorato alla fine dell’ottocento e di nuovo all’inizio del secolo scorso, assume un nuovo valore, meno fantascientifico e molto contemporaneo. Sempre più spesso ci interfacciamo con gli altri esseri umani pretendendo che ci rispondano con la prevedibilità e la semplicità di uno smartphone, di un tablet, di una lavatrice; oggetti che, d’altro canto, proprio per la loro semplicità , al primo blackout ci fanno impazzire, si bloccano quando non dovrebbero e comandano, invece di obbedire.
Il nostro tentativo è quello di indagare i sentimenti umani, utilizzando la metafora del rapporto con la tecnologia, per svelare i meccanismi di controllo e i giochi psicologici che si celano dietro numerose relazioni, sentimentali e non.
Per farlo abbiamo scelto uno stile che strizza l'occhio allo space look anni sessanta accompagnato da musiche originali realizzate con sintetizzatori e strumentazione elettronica.